SEENA

SEENA

2010

2010
seena

martedì 28 dicembre 2010

vecchie pubblicazioni

Storia Pubblicata sul sito nel mese di novembre 2006:
http://www.ilsensodellavita.tv/

Consultabile anocra nella sezione archivio dello stesso sito

Stefania, 35 anni, Lucca


La nostra storia inizia 13 anni fa, dopo il nostro matrimonio. Il tempo passa e il desiderio di un figlio è naturale, quasi scontato. Il tempo passa ma non succede nulla. Il tempo passa e le domande della gente si fanno più frequenti. Il tempo passa e iniziano le analisi e le cure non hanno nessun effetto. Il tempo passa e il desiderio si trasforma, prende una sembianza diversa, non ha viso e diventa disponibilità ad accogliere, pensiamo di poter amare in grande. Ci prepariamo all’adozione mentre gli anni scorrono come sabbia tra le dita. Nel 2002 otteniamo l’idoneità ad adottare uno o due bimbi; nel 2003 ci affidiamo ad un Ente per essere aiutati nell’adozione internazionale; nel 2004 ci fanno vedere un piccolo viso in un minuscola foto. Siamo nel 2006 e noi non abbiamo ancora potuto toccare quel viso… Nonostante noi avessimo aperto le nostre braccia ad amori lontani non possiamo ancora abbracciare quella creatura. I motivi? Chiedeteli all’Ente, alla Commissione Adozioni Internazionali, ai Paesi stranieri, alla burocrazia, alla legge. Noi, come miliardi di famiglie in attesa, non vogliamo altro che dare una famiglia a bimbi che non ce l’hanno. Per me, per noi, questo è il senso della vita…ma intanto il tempo passa…”



Altra pubblicazione sul sito: http://adozioni.interfree.it/
Abbiamo ricevuto un messaggio che è insieme un lamento e uno sfogo. Lo pubblichiamo volentieri perché rappresenta lo stato d’animo di molti aspiranti genitori adottivi che per vari motivi non riescono a coronare il loro desiderio di un figlio. Spesso arrivano a un passo dalla meta e poi il figlio tanto desiderato rimane a lungo un miraggio.

Sono Lilli una futura mamma adottiva di una bimba indiana.

Mi sono chiesta più volte qual è il bene dei bimbi tanto decantato dagli enti e perché I genitori vengono sempre considerati egoisti perché desiderano un bambino.

Mi sono chiesta più volte perché i genitori si affidano agli enti riconosciuti come autorizzati dalla CAI a svolgere il loro intervento nei paesi stranieri, poi quando ci sono alcuni problemi, dicono che la responsabilità è unicamente degli istituti con cui loro hanno iniziato a collaborare.

Mi sono chiesta perché affermano che concluderai positivamente la tua adozione in un determinato periodo di tempo, poi l’attesa non finisce più, come per noi che siamo in attesa da due anni e mezzo di poter partire per andare a prendere la bimba.

Mi sono chiesta perché se in ogni paese l’ente ha un referente che sulla carta deve collaborare con l’ente stesso, poi come nel mio caso, ci dicono che non può entrare nell’istituto, non può informarsi, ecc..

Mi chiedo come può fare una coppia che si trova in difficoltà,in reale difficoltà. A chi si deve rivolgere, a quale persona, ente, dirigente, organizzazione, associazione.

Chi aiuta le coppie che hanno dei problemi con la loro "pratica" adottiva?

Perché le coppie come soluzione dovrebbero cambiare ente.

Non dovrebbe essere l’ente a dover organizzarsi per aiutare questa coppia?

Non è il bene del bambino, l’interesse ultimo del lavoro degli enti?

Qual è il bene?

Lasciare che il bimbo viva più a lungo possibile negli Istituti o dare la possibilità ad un bimbo di uscire da una condizione di istituzionalizzazione ed offrirgli la possibilità di avere una famiglia?

Perché io genitore sono costretto dalla Legge a farmi "rovesciare come un calzino" da assistenti sociali, psicologi, giudici, medici e l’ente non ha nessuna responsabilità quando le cose vanno male?

Perché io genitore sono costretto a preparare tanti documenti, a firmare fogli su fogli, impegni, deleghe, decisioni di abbinamento e poi nessuno è responsabile quando "la cosa" non va per il verso giusto?

Perché nessuno è responsabile del dolore causato a chi non vuol altro che offrire una casa e amore ad un bambino?

Lilli



1 commento:

  1. Dal 2004 scrivo articoli su internet per aiutare altri nel percorso adottivo, ora vi scrivo per informarVi della nascita del nostro nuovo sito come recita il comunicato stampa:



    Milano 12 dicembre 2011, è nato www.italiaadozioni.it un nuovo portale che offre una guida a chi a vario titolo incontra l’adozione.

    Un portale rivolto non solo ai genitori adottivi (aspiranti ed effettivi), ma anche a quanti vengono coinvolti nel cammino delle famiglie adottive come gli avvocati, gli psicologi, i medici dell’infanzia e i maestri della scuola materna, elementare e media.

    Italiaadozioni intende promuovere la diffusione di una corretta cultura dell'adozione nella società, anche attraverso il sostegno e la tutela delle coppie adottive come risorsa e patrimonio sociale e l’incentivazione dell’associazionismo tra loro.



    Grazie, cari saluti. Gabriele

    RispondiElimina